Marketing Spirituale

Slow Marketing: sulla qualità e lunghezza dei contenuti…

Slow Marketing Fast

Articoli da 300 parole, video da 10 minuti e podcast da 7. È questo il limite dell’attenzione degli utenti nel 2020?
Forse peggio, dato che con il boom di tiktok tale soglia si è ridotta ad una manciata di secondi.

Colpa dei fruitori o è a questo che ci hanno abituato i creatori di contenuti?

Scrivevo nel marzo 2013 a proposito del compenso medio ad articolo scritto, pagato a ragazzini improvvisati pseudo-giornalisti:

“Questo influisce notevolmente sulla qualità, infima, del panorama Internet italiano. Per capire la gravità della situazione, e rendersi conto del livello medio degli articoli pubblicati, basta “fare un giro”, più o meno approfondito, sui blog di tecnologia (e non solo) più popolari, che purtroppo sono i più trafficati, in maggior parte da giovanissimi. Di conseguenza però, la penuria di qualità premia i pochi blog che offrono un servizio di livello culturale superiore, e non sono poche le nicchie occupate da realtà interessanti e discretamente seguite.”

Poi però sono arrivati gli “youtubber” e tiktok e la qualità è diminuita ancora di più, e l’attenzione è stata demolita ancora di più… e lo avevo previsto, infatti poco più avanti avevo scritto:

“Oggi infatti, grazie a Facebook e Twitter, è possibile radunare decine, centinaia di migliaia o anche milioni di seguaci (amici, follower). È chiaro che, in questo modo, anche un teenager intraprendente ha la possibilità di guadagnare una visibilità spropositata. Questi bacini di utenza, inoltre, garantiscono una solida e continua base di traffico per siti e blog. Quindi sono proprio queste masse di utenti che si muovono caoticamente su Internet che interessano a chi investe in pubblicità online.”

Possibile che l’aspirazione massima dei nostri ragazzi è di diventare influencer?

In un paese dove il 60% della popolazione legge meno di un libro all’anno è ancora più pericolosa questa tendenza.

Poveri figli miei… sono loro le vittime, e al momento mi sento impotente, non so veramente come schermare questo flusso di “nulla” che arriva.

Eppure il richiamo del tablet è ancora più forte di un papà che si offre di leggere insieme il libro di Pinocchio o una fiaba delle 1000 e una notte?

Quanti papà si offrono di farlo?

Rallentiamo. Leggiamo. Viviamo più consapevolmente. Consumiamo contenuti “lenti”. Rifuggiamo questo progresso tecnologico a tutti i costi. Leggetela voi la fiaba ai vostri figli non lasciatela raccontare loro da un dispositivo elettronico.

Ho un’idea di marketing minimalista, pare che negli ultimi anni ci sia stato qualche tentativo di “slow marketing“, che non sembra essere andato avanti a lungo. La mia è un’idea ancora in fase embrionale e si adatta bene al Marketing Spirituale. Devo lavorarci su e sperimentarla. Magari funzionerà in questo mondo frenetico. Ma non per tutti.

“Questo è lo “Slow Marketing”. Si tratta di fare un business basato su una vera connessione umana, si tratta di commercializzare noi stessi e la nostra attività in un modo che non ci sembra di aver venduto le nostre anime, si tratta di costruire marchi affidabili e di lunga durata. Si tratta di essere preziosi, di usare le nostre conoscenze e intuizioni, e di scegliere i modi più efficienti per utilizzare il nostro tempo in modo che anche noi possiamo vivere un po’.” (cit. Slow Marketing Manifesto)

Foto: Fast… by The 3B’s

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